giovedì 5 gennaio 2017

Mesdames et Messieurs: Les Macarons per la sfida n. 62 di MTC




E così ho finalmente vinto una sfida dell’MTChallenge e sono stata pure Winter Culattachion (ovvero ho avuto ben 1 mese di tempo per preparare la ricetta invece dei soliti 4 convulsissimi giorni) e ho scoperto che avere tutto sto tempo a disposizione, è un dramma!
Avevo un’idea molto chiara sulle proposte (3) da sottoporre all’attenzione di Alessandra e nel momento esatto in cui abbiamo deciso, sono stata travolta dai dubbi. Più passavano i giorni e più crescevano i dubbi e le insicurezze. Ma per fortuna l’avvento (vero e proprio) delle festività natalizie prima e l’influenza che mi travolta poi, unite alla guida spirituale della Van Pelt (“facciamo i macaron e basta!”) mi hanno paradossalmente tranquillizzata e guidata.
 
E mi vedo li, in piedi sul palco, vestita di un lungo abito in satin, i cui colori sono enfatizzati dai riflettori a leggere al microfono il foglietto con i ringraziamenti…Susy so che mi capisci…
“Prima di tutto voglio ringraziare la spumeggiante e istrionica Susy che adoro, non perché mi abbia fatto vincere (anche), ma soprattutto perché condividiamo la stessa grande passione per il cinema e perché mi strappa sempre un sorriso. Ringrazio anche il Cosciotto, senza il quale nessuno di noi sarebbe arrivato qui. E ovviamente Nostra Signora dell’MTC senza la quale tutto questo non esisterebbe, grazie Alessandra...”

Ma torniamo alla terra ferma, poiché il post è una specie di trattato, non mi dilungo ulteriormente.
Trovate, come sempre, QUI il regolamento, leggetelo attentamente e fatene tesoro.

 
Amo i macaron perché attraggono subito l’attenzione, così belli e colorati, sono dei piccoli bocconcini di paradiso, da gustare in qualunque momento della giornata.  E per me Macaron = Pierre Hermé.
Nonostante abbia assaggiato innumerevoli combinazioni di gusto e quelli di quasi tutti i più conosciuti pasticceri (Ladurèe, Felder, Adam, Michalak, Pascal Caffett) quelli di Hermé continuano ad essere i migliori.
Ed è da Hermé che ho imparato a fare i miei primi macaron, in particolare dal suo libro “Macaron”, con un passo passo davvero esplicativo.
La spiegazione che troverete di seguito, è il risultato delle mie esperienze personali, di moltissimi assaggi (che vita dura quella della pasticcera pasticciona) e di un insieme di tecniche acquisite leggendo “i grandi” (in particolare Hermé, Felder, Maréchal e il nostro Massari) e che, se seguita pedissequamente, porta anche un principiante ad un risultato certo.

 
Prima di iniziare occorre fissare alcuni punti chiave

·         ALBUMI: gli albumi devono essere “vecchi” di almeno 3 giorni, addirittura Hermè parla di una settimana. Divideteli  già in due ciotole, ricoperti con la pellicola su cui inciderete dei piccoli tagli. E riponeteli in frigorifero. Durante il periodo di riposo gli albumi perdono la loro elasticità, sarà quindi più facile montarli senza il rischio che diventino granulosi. Inoltre non ci saranno problemi di batteri in quanto, comunque, verranno cotti in forno ad alta temperatura.
 
·         TPT (tant pour tant): ovvero uguale quantità di farina di mandorle e zucchero al velo. Consiglio di comprare direttamente la farina di mandorle e scegliere il tipo più fine. Passatela poi al mixer con lo zucchero al velo e setacciate (anche due volte se ritenete) usando un colino fine. Questo passaggio non  va trascurato in quanto permette di ottenere una pasta fine e così avrete dei gusci lisci e brillanti. Potete realizzare il TPT in anticipo, e conservarlo in un contenitore ermetico, in un ambiente asciutto, al massimo per una settimana.
 
·         TEMPLATE: soprattutto per chi li fa per la prima volta e non ha ancora la manualità necessaria è opportuno seguire un template, oppure utilizzare l’apposito tappetino in silicone per avere una forma perfetta e uguale per tutti i macaron. Sinceramente non amo particolarmente la resa della cottura sul tappetino e preferisco utilizzare la carta da forno.
Prendete un foglio di carta da forno grande quanto le vostre teglie o placche. Utilizzando una matita e il retro di una bocchetta o un bicchierino (non superate mai il diam. di 3,5cm) create una serie di file di cerchietti distanziati circa 2 cm gli uni dagli altri.
A questo punto potete appoggiare il foglio sulla teglia e ricoprirlo con un nuovo foglio di carta da forno oppure girarlo e utilizzarlo al contrario in modo da non venire direttamente a contatto con la matita.
 
·         ATTREZZATURA: preparatevi già l’attrezzatura necessaria, che in realtà è poca roba, in modo da non dover lasciare troppo l’impasto in attesa. Vi occorrerà: un mixer, un setaccio, una frusta elettrica (meglio se avete la planetaria), un termometro, spatole in silicone, sac à poche  e bocchette (8-10-11mm), teglie e carta da forno.
 
·         COLORANTE: siamo in pasticceria perciò è ammesso, anzi richiesto l’uso dei coloranti. Il pregio dei macaron è la nota di colori vivaci che attraggono subito lo sguardo, quando fanno bella mostra di se nelle vetrine delle pasticcerie.
Non tutti i coloranti però sono ideali per i macaron. Io personalmente prediligo i coloranti in pasta poiché sono fortemente pigmentati. Si mescolano molto bene e usandone una minima quantità si ottiene un colore vivido, senza alterare la consistenza dell’impasto. Sconsiglio invece i coloranti in polvere (a meno che non siano quelli professionali) perché poco pratici, molto volatili e ne serve un grande quantitativo per ottenere una colorazione luminosa. I coloranti liquidi poi sono molto delicati e permettono solo colorazioni lievemente pastello.
Ovviamente è possibile usare colorazioni naturali, ma considerate sempre l’impatto, anche del gusto, che apportate alla pasta. Per esempio il cacao tende a smontare la meringa, in questo caso per ottenere la colorazione scura è molto meglio utilizzare un po’ di marrone.
Ci sono due momenti in cui si può aggiungere il colorante all’impasto: aggiungendolo agli albumi prima di versarli nell’impasto di mandorle (TPT) oppure alla meringa italiana prima del macaronage.
 
·         MERINGA ALL’ITALIANA e MERINGA ALLA FRANCESE: la meringa francese è più semplice da realizzare in quanto non richiede una cottura precisa dello zucchero. Tuttavia la realizzazione dei gusci di macaron necessita di maggiore attenzione. Poiché lo zucchero è incorporato “a freddo” la struttura degli albumi è più umida e aerata e quindi è più difficile incorporare una grande quantità di TPT senza far afflosciare la meringa. Si rischia così di ottenere una pasta troppo liquida o al contrario grumosa. Il tempo di croutage si allunga. Una volta cotto, il macaron è più friabile, la colorazione e la finitura sono meno precisi. Mentre la meringa italiana è più complessa nella realizzazione, ma assicura una pasta più liscia. Poiché lo zucchero viene incorporato sotto forma di sciroppo, si amalgama bene all’interno dell’albume e avvolge le bolle d’aria come una pellicola, mantenendo la coesione della montata e rendendo la meringa più liscia e più brillante. Essendo più densa, la meringa italiana si incorpora più facilmente alla pasta di mandorle. Permette di cuocere i macaron ad una temperatura più bassa, preservandone il colore e la brillantezza.
 
·         COTTURA: la cottura suggerita dai pasticceri è quella ventilata (con più teglie), a me personalmente non sono mai venuti bene perché coloriscono troppo facilmente e seccano. Preferisco il forno statico, una teglia alla volta. Il trucco di inserire 3 teglie sovrapposte nel forno, a mio avviso non aggiunge nessun particolare miglioramento al risultato finale.
 
·         FARCITURA: la farcitura è l’elemento fondamentale del macaron, può essere una ganache esaltata da una spezia, un aroma o un’infusione, oppure una crema (al burro, mousseline, chantilly), un curd o semplicemente una confettura o gelatina di frutta. Può essere doppia (ganache+crema, per esempio) o contenere degli inserimenti di frutta o gelatina.
 
·         RIPOSO: una volta farciti, i macaron devono riposare almeno 24hs in frigorifero. In questo modo l’umidità dell’ambiente e della farcia infonderanno profumo e gusto ai gusci, esaltandone la consistenza. Il giorno dopo i macaron avranno la consistenza perfetta, croccanti ma morbidi e fondenti all’assaggio. Lasciateli a temperatura ambiente per 2hs prima di servirli.
 
·         PERSONALIZZAZIONE: Potete personalizzare i macaron secondo la vostra fantasia. A partire dall'aromatizzazione dei gusci (aggiungendo qualche goccia di essenza o estratto che però si sposino con il sapore della mandorla di base). Esistono decorazioni che si possono fare sui gusci da cotti, vedi filamenti di cioccolato, foglie d’oro, brillantini o iridescenze. Oppure altre che si devono obbligatoriamente eseguire prima della cottura: polvere di stelle, panatura, perline, monpariglia, zuccheri colorati o aromatizzati. 
 
 

Nota:
Ecco due foto dei macaron di Hermé, per darvi un’idea di come si presentino quelli di un grande pasticcere, e mostrarvi che non devono essere perfetti e in particolare che il collarino non deve essere particolarmente pronunciato.

 
(foto tratte dal web)

 
Ricetta di Pierre Hermé (per circa 32-35 macaron)
150g zucchero al velo
150g farina di mandorle
110g albumi vecchi (almeno 3 giorni) – divisi in due ciotole da 55g l’una
Per lo sciroppo
150g zucchero semolato
50ml di acqua

 

TPT (FOTO 1)
Tostate leggermente la farina di mandorle in forno a 150° per circa 10minuti. Lasciate raffreddare completamente.
Passate al mixer la farina insieme allo zucchero al velo per ottenere  una miscela aerea e impalpabile e passate successivamente al setaccio.  
Incorporate i primi 55g di albume crudo al TPT servendovi di una spatola in silicone. E’ necessario amalgamare bene in modo da ottenere una pasta morbida, omogenea e densa.
Se volete aggiungere del colorante, versatelo sugli albumi e mescolate. Poi uniteli al TPT.

MERINGA ITALIANA (FOTO 2-3-4-5)
Versate lo zucchero semolato e l’acqua in un tegame dal fondo spesso. Inserite un termometro e cuocete a fuoco medio.  Quando la temperatura arriva a 115° simultaneamente cominciate a montare i rimanenti 55g di albume ad alta velocità. Se, una volta che lo zucchero comincia a bollire, tendesse ad attaccarsi utilizzate un pennello bagnato in acqua fredda e passatelo sui lati (come per il caramello).
Quando il termometro raggiunge i 118° versate lo sciroppo a filo sulla meringa (non ancora completamente montata) avendo cura di farlo scivolare sul lato della ciotola. Continuate a montare per un altro minuto. Poi diminuite la velocità e montate ancora per circa 2-3 minuti o comunque fino a  quando il composto risulterà bello gonfio, lucido e bianchissimo. E la temperatura sarà scesa a 40°C. solo a questo punto la meringa potrà essere aggiunta alla pasta di mandorle.
Volendo aggiungere del colore può essere fatto in questa fase ricordandosi di usare solo coloranti idrosolubili che non smontano gli albumi.

MACARONAGE
Incorporate inizialmente una piccola quantità di meringa alla pasta di mandorle e mescolate in modo da rendere l’impasto più fluido. Aggiungete la restante meringa usando una spatola in silicone, mescolando dal centro verso i lati esterni e raccogliendo continuamente l’impasto. Quando il composto comincia a diventare lucido fate la prova del MACARONNER, ovvero l’impasto è pronto quando sollevando la spatola ricadrà sulla ciotola formando un “nastro pesante” che ricade con una certa difficoltà. (FOTO 6)
Si trovano diversi  video che spiegano molto bene il macaronage, vi suggerisco questo, in particolar modo al punto 4, dal minuto 4.36 al minuto 5.07.

 
Prendete il sac-a-poche con bocchetta liscia da 8-10mm, versate una quantità di composto riempendola fino a metà circa. Spremete bene il composto fino alla fine della tasca, questa operazione è molto importante (in generale, non solo per i macaron) perché eviterà la formazione di bolle d’aria. Chiudete con due o tre giri la tasca e fermatela con una molletta. (FOTO 7)

 

POCHAGE (FOTO 8-9-10)
Fissate con un pochino di impasto i 4 lati del foglio di carta da forno alla teglia. Tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Iniziate  a formare dei bottoncini di impasto seguendo lo stampo in silicone oppure il vostro template. Spingete la pasta torcendo ogni volta la tasca di un quarto di giro. Continuate sulle altre teglie fino all’esaurimento dell’impasto.  Picchiettate delicatamente con la mano il fondo delle teglie in modo da uniformare i macaron ed eliminare eventuali bolle d’aria.

CROUTAGE
Lasciate riposare i gusci a temperatura ambiente, da almeno 30 minuti a 2-3hs. Questa operazione è molto importante in quanto serve a creare una pellicola fine, secca e resistente sui gusci, e che diventa poi croccante in fase di cottura. L’umidità solleva il guscio senza screpolarlo e alla base si forma il collarino.
Poiché i tempi di croutage possono variare a seconda della temperatura esterna, per verificare che i gusci  siano pronti per essere infornati, sfiorate delicatamente la superficie di un guscio; la pasta non deve incollarsi al dito.

COTTURA
Infornate a 180° per i primi 2-3 minuti fino a che si forma il collarino e il macaron si solleva leggermente. Dopodiché abbassate la temperatura a 140-150° e cuocete per ulteriori 10-12 minuti.
Le temperature e i tempi di cottura sono assolutamente indicativi e dipendono dal proprio forno.

Sia Hermé che Felder suggeriscono la cottura ventilata, ma a mio parere i macaron colorano troppo facilmente e asciugano in modo eccessivo.

Una volta cotti, togliete la teglia dal forno e fate scivolare il foglio dei macaron su un ripiano fino al completo raffreddamento. E’ importante NON LASCIARE il foglio sulla teglia altrimenti continuerà la cottura.
Staccate i macaron lentamente dal foglio di carta forno  e con l’indice create un piccolo avvallamento che permetterà una farcitura più abbondante. Lasciate i gusci con la parte “piatta” rivolta verso l’alto.

I vostri macaron sono pronti per essere farciti. Oppure potete conservarli in frigorifero fino a 48hs o congelarli.
 

FARCITURA (FOTO 11-12)
Per la farcitura potete, anzi dovete sbizzarrire la vostra fantasia. Che scegliate una ganache, una crema, una confettura, un curd, una mousse, un paté, i sapori dovranno essere armonici. Potete inserire una doppia farcitura o un elemento, per esempio una gelatina o un pezzetto intero di ingrediente.

Preparate la farcia, inseritela in un sac à poche e spremetela fino al beccuccio (potete utilizzare sempre lo stesso da 8-10mm oppure uno leggermente più grande 11-12mm), in modo da non creare bolle d’aria. Date un doppio giro e chiudete la tasca.

Tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Delicatamente guarnite con una generosa porzione di farcia la metà di gusci, avendo cura di lasciare un bordo di circa 3mm. Assemblate i macaron con i gusci restanti sovrapponendoli a quelli farciti, e premendo molto delicatamente fino a che la farcia non sia ben evidente tra i gusci.

Nel caso in cui decidiate di inserire un elemento o una doppia farcitura, dressate una po’ meno farcia e inserite la seconda o l’elemento al centro di essa. Ricoprite ancora con una goccia della prima farcia, coprite con il secondo guscio e premete gentilmente.

Trasferite i macaron adagiati su un vassoio (possibilmente ricoperto di carta da forno) in frigorifero per circa 24hs. Prima di servire, lasciateli 2hs a temperatura ambiente.

Note:
-Ho scelto di preparare dei macaron piuttosto semplici per potervi dare delle linee guida.
-Considerate che nonostante l’impasto sia stato molto stressato e manipolato, per via dei tempi di attesa delle foto, ha comunque dato un buon risultato. Ciò dimostra che la ricetta di Hermé è infallibile.

LE MACARONS

Abbinamento dolce. Macaron al curd di limone e bergamotto - Macaron con ganache di cioccolato bianco e lampone
 

Abbinamento salato. Macaron con crema di cannellini al pesto - Macaron con mousse di salmone al whisky



Curd al limone e bergamotto

Ingredienti
150ml di succo di limone
6 tuorli + 3 uova intere
75g zucchero
100g burro
150g di cioccolato bianco a pezzetti
4 cucchiai di tè al bergamotto oppure qualche goccia di essenza di bergamotto

Preparazione
Se utilizzate il tè al bergamotto lasciatelo in infusione nel succo di limone anche una notte intera. Poi filtratelo con un colino a maglie fitte.
Scaldate il succo di limone. In una ciotola montate le uova (tuorli e uova intere) con lo zucchero. Versate il succo di limone caldo sul composto e trasferitelo sul fuoco, cuocete a fiamma media fino a  che non vela il cucchiaio.
Togliete dal fuoco e aggiungete il cioccolato bianco mescolando fino ad incorporarlo perfettamente.
Se utilizzate l’essenza di bergamotto, aggiungetela ora.
Versate in una ciotola e lasciate raffreddare a temperatura ambiente con pellicola a contatto. Poi trasferite in frigorifero.
Potete preparare il curd  anche il giorno prima, sarà anzi più saporito e denso.

Ganache al cioccolato bianco e lampone

Ingredienti
350g di cioccolato bianco a pezzetti
200ml di panna fresca
50g burro
125g di lamponi freschi

Preparazione
Preparate una classica ganache mettendo a bollire la panna e, quando pronta, versatela sul cioccolato bianco. Mescolate fino a che il cioccolato non sia completamente sciolto e amalgamato. A questo punto aggiungete il burro. Mescolate bene e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Una volta raffreddata unite alla ganache i lamponi a pezzetti  oppure frullati per avere una consistenza più cremosa.  E riponete in frigorifero.
 
 

Crema ai cannellini e pesto

Ingredienti
1 confezione di cannellini (230g di peso netto)
1 mazzo di basilico (possibilmente di Prà)
1 spicchio di aglio (da regolare secondo gusto)
2 filetti di acciughe
2 cucchiai di pinoli
1 cucchiaio di formaggio Grana
2 cucchiai di aceto (quello di mele è il migliore)
4 cucchiai di olio extravergine di oliva

Preparazione
Scolate i cannellini, frullateli e lasciateli a parte.  Preparate con un frullatore ad immersione un pesto veloce utilizzando tutti gli ingredienti restanti. Unite i due composti amalgamandoli molto bene. Conservate in frigorifero.


Mousse di salmone e formaggio cremoso al whisky

Ingredienti
100g di salmone
100g formaggio spalmabile (io uso quello della Lidl che trovo strepitoso) o crème fraîche
1 bicchierino di Lagavulin
Aneto fresco


Preparazione

Tagliate il salmone a pezzetti e successivamente frullatelo. Lavorate il formaggio con una spatola per ammorbidirlo leggermente. Aggiungete poco per volta il Lagavulin al formaggio. Unite ora il salmone e amalgamate. Tritate un po’ di aneto fresco con cui insaporirete la mousse. Riponete in frigorifero fino all’utilizzo.


42 commenti:

  1. Argh!!! Questa volta non sono all'altezza, e dire che mi stai simpatica.... aiuto!

    RispondiElimina
  2. fantastico! adesso bisogna tirare fuori gli effetti speciali! (fortuna che ho appena preso il termometro nuvo!) :-D

    RispondiElimina
  3. Un post da aggiungere assolutamente ai più preferitissimi di sempre!

    RispondiElimina
  4. Bella sfida...tosta per gli abbinamenti ma bella bella

    RispondiElimina
  5. Un post impeccabile come i tuoi macarons... Semplicemente.... Ti adoro!!! Stampo il tutto e lo ripongo preziosamente nella mia dispensa. Marianna

    RispondiElimina
  6. Ce la posso fare, si ce la farò ....

    RispondiElimina
  7. fantastici! non vedo l'ora!!!
    grazie Ilaria!

    RispondiElimina
  8. Sono davvero entusiasta per questa sfida, anche se sono consapevole che è l'incoscienza che mi fa parlare: le meringhe non sono mai state il mio forte, figuriamoci i macaron! Ma quale migliore occasione per imparare a farli? E quale migliore maestra potremmo mai avere, se non te? GRAZIE ILA!!!!

    RispondiElimina
  9. Il post è SUPER e anche la mia ansia!!!!
    Ci si prova anche questa volta 😃

    RispondiElimina
  10. non ho parole, li ho sempre ammirati, odiati, temuti, mai fatti. Non amo molto il loro sapore, mi piacciono più alla vista che al gusto ma che figata. Intanto complimenti per il post è da stampare e appendere. Brava Talimani.

    RispondiElimina
  11. Hai scritto un post meraviglioso...Leggerlo mi ha almeno diminuito l'ansia....Ora vediamo il risultato sul campo!!!!! Per ora grazieeeee

    RispondiElimina
  12. Urca!!! Chiara sta facendo i salti di gioia, non sai da quanto tempo me li chiede!!!
    Io..bho! Mai assaggiati e mai provati!! Mi piace la sfida!!!!

    Un bacione!!!
    Moni

    RispondiElimina
  13. Faccio delle splendide meringhe, durano mesi, non ho mai avuto problemi neppure con la pavlova, i maccarons non mi sono proprio simpatici e non so se ci proverò, adoro guardarli nelle vetrine, sono anche troppo fotogenici e belli belli da guardare ma per il resto ho sempre apprezzato una bella meringa con tanta panna...devo decidere se ci proverò...complimenti per il post fatto molto bene

    RispondiElimina
  14. Il post è ovviamente magistrale ma si sa...la redazione di MTC è piena di maestre. Quindi intanto grazie! Poi ammetto anch'io di non amarne particolarmente il gusto ma il mio figlio maggiore ha vissuto un anno in Francia e...quindi ringrazia! Li proverò a fare secondo le tue indicazioni con estremo piacere per imparare qualcosa di nuovo e poi Lorenzo li mangerà tutti! Ciao Ilaria a presto!

    RispondiElimina
  15. Grazie per aver condiviso tutto questo sapere, sono tranquilla con la tua guida, che già ho sperimentato 😊
    Mai fatti, non li amo particolarmente per la loro dolcezza, ma adoro l'effetto scenografico e cromatico.
    Spero di essere all'altezza per una realizzazione decorosa!

    RispondiElimina
  16. Complimenti!!! Non mi sono mai avventurata nella preparazione dei maccaron, che mi hanno sempre incuriosito e attirato per i colori brillanti e vivaci! Spero di riuscire almeno a provare ...

    RispondiElimina
  17. Terribilmente belli!!!
    Non so se alcune sfide vanno accolte o umilmente lasciate a chi è all'altezza....certo un tentativo va fatto..complienti a te e grazie per averci dato comunque un'occasione più unica che rara.

    RispondiElimina
  18. Grazie, questa sfida mi intriga, può anche essere che sfornerò delle ostie :-) ma mi sarò divertita!

    RispondiElimina
  19. Bellissimo...vorrei fare questo tutta la vita! :-D :-D :-D

    RispondiElimina
  20. Un post strepitoso! Grazie per tutti i dettagli e la spiegazione perfetta. Li ho sempre solo guardati da lontano e ammetto che io e la pasticceria non siamo proprio affini, ma ci proverò con tutte le forze e spero di essere all'altezza di questa splendida sfida. Maria

    RispondiElimina
  21. Tutti a preoccuparci della riuscita dei macarons...Certo, anche io, visto che non li ho mai fatti. Ma non sottovaluterei il problema degli accostamenti, anzi!
    Il post è perfetto, chiaro ed esaustivo, direi quasi incoraggiante, ma gli abbinamenti saranno il mio incubo di questa sfida. Che raccolgo, naturalmente. Ringraziando, come sempre.

    RispondiElimina
  22. grazie per questo bellissimo post Ilaria! per me è una sfida durissima, lo sai, temevo che sarebbe arrivato prima o poi il momento di affrontare i macarons, però le sfide mi stimolano molto, ho già stampato tutte le tue preziose istruzioni, guardato il video, sto studiando....i neuroni sono in movimento...macarons a me!!! :-)

    RispondiElimina
  23. Bellissimo post, tutto spiegato benissimo. Temo tantissimo questa sfida. All'inizio dei miei primi esperimenti in cucina, provai a fare macaron con risultati pessimi. Ho anche il tappetino, ma anche con quello non ho ottenuto dei gran risultati e così ho abbandonato il tutto. Questa è l'occasione per riprorarci...

    RispondiElimina
  24. Ed eccomi in ritardo causa mega influenza
    I macarons li adoro ma li temo
    Comprai i libri di felder per disperazione
    Ma con questa sfida devo riuscirci
    Grazie

    RispondiElimina
  25. Ho preso nota di tutto.... speriamo!!! Grazie per tutte le tue spiegazioni, un bascio <3

    RispondiElimina
  26. Dopo averti conosciuta di persona e aver constatato la tua preparazione sono ancora più preoccupata per i miei macarons! Adesso traduco le ricette dei macarons salati di Felder che ho letto sono i tuoi preferiti cosi parto con il piede giusto ... bacio Marica

    RispondiElimina
  27. Fatti anni fa, riusciti al primo colpo ( fortuna del principiante o grazie al mio lato B)...piaciuti? Insomma.Comprati a Firenze quelli famosi...piaciuti? Ni.
    Qua a casa non li amano, quindi se li preparerò e li farò ricredere, anzi ci farai ricredete, sarà solo merito tuo...altrimenti, sarà un addio ai macarons, senza rimpianto.
    Bellissimo post, complimenti

    RispondiElimina
  28. un vero trattato di bontà e di grande bravura!...segno, salvo e chissà che ci cavo qualcosa :)

    RispondiElimina
  29. i più brutti di tutta la storia
    http://sosidolcesalato.com/volevano-essere-macaron/

    RispondiElimina
  30. Ho assaggiato a Parigi i macarons di Pierre Hermé, dopo aver fatto una coda chilometrica al freddo e...non mi sono piaciuti per niente! Allora ho provato quelli di Ladurée, idem con patate (meglio le patate!). Ma ho letto tutto il tuo post bellissimo e, anche se avevo giurato che non avrei partecipato, ora non sono più tanto sicura!

    RispondiElimina
  31. Ed eccomi qua, anche qui a ringraziarti per questa ricetta, per questo post, per tutti i consigli e il sostegno. Grazie, grazie, grazie e qui il link dei miei emouvantes macarons :)
    http://www.fairieskitchen.com/2017/01/macarons-mtc-62.html

    RispondiElimina
  32. Anche se non sono venuti come avevo previsto è stata una bella sfida con me stessa, grazie Ilaria! ecco i miei Macarons oversize
    http://blog.giallozafferano.it/irene57/macarons-oversize-mtc-62/

    RispondiElimina
  33. Eccomi cara Ilaria con la mia versione salata: http://www.cookingwithmarica.net/macarons-sales/
    sei stata nei miei pensieri tutto il mese!!!! buona lettura, Marica

    RispondiElimina
  34. non capisco come mai la mia ricetta non sia tra gli sfidanti

    RispondiElimina
  35. Interessantissimo e dettagliatissimo post, immediatamente salvato e pure stampato.
    Sono alla ricerca della ricetta perfetta e dei consigli perfetti da molto tempo! Figurati se mi lascio scappare questa occasione.
    Grazie Ilaria!

    RispondiElimina