Aristotele ha scritto che l’amicizia è una sola anima che
abita in due corpi e un cuore che abita in due anime.
Un’ amica è colei che quando la incontri dopo mesi e talvolta anche anni, è come se l’avessi
vista il giorno prima. Questa per me è l’amicizia. Un filo che lega due spiriti
affini malgrado la lontananza.
E a questo filo mi sono ispirata per lo splendido argomento
scelto da Mai come fil rouge, che deve legare le tapas, ricetta proposta per l’MTCn. 60. Un po’ perché Mai è lontana da casa e quindi dagli affetti, ma
soprattutto perché è esattamente quella persona che con il suo spirito gioviale,
la sua creatività e la sua bontà d’animo, è stata capace di trovare grandi
amicizie anche qui.
Una delle mie più care amiche vive a Belgrado e fa la
giornalista, e come tutti quelli che vivono all’estero, quando torna in Italia ha
il tempo misurato e un giro incredibile di parenti da salutare, quindi spesso,
complice anche la moltitudine di impegni della sottoscritta, non riusciamo ad
incontrarci.
E’ stato così che qualche anno fa, in concomitanza di un ponte
lungo, abbiamo organizzato in gran segreto una minifuga di cinque giorni in
Provenza e Camargue. Una vacanza rilassata, a base di chiacchere, arte, sole,
lavanda, vino rosé e cibo. Insomma una vacanza splendida!
Una sera abbiamo deciso di prendere un aperitivo, un
apèro, a Saintes-Maries de la Mere in Camargue, presso una pescheria (segnalata prontamente dalla mitica guida Lonely Planet) che, terminata la vendita, allestisce qualche
tavolo e ti offre tutto un magnifico mondo di coquillage e crostacei freschi di
qualche ora, accompagnati da vin blanc e rosé. Abbiamo cominciato con piccoli
assaggini poi la cosa, complice le chiacchere, la bontà del cibo e il vino che
continuavano a portarci, ha trasceso la degustazione e abbiamo deciso di assaggiare tutto ciò che
il pescato poteva offrirci. Fattasi una certa, verso le ventuno, quando tutti
gli avventori si erano già dileguati; i
proprietari, una coppia marito e moglie simpaticissimi, hanno proposto di
sederci insieme a loro al ristorante attiguo. Dove consigliate, abbiamo
continuato a degustare ciò che di più fresco il mare poteva offrirci quel
giorno. E’ stata una splendida serata, di cui serbo ancora il ricordo del
tepore, delle risate a squarciagola, delle candele al tavolo, del gusto dei
crostacei e di quel vino rosé che amo perdutamente e che solo in Francia riesco
a trovare.
Quando sento la mancanza di Lucia, penso sempre a quella
serata e ogni tanto glie lo scrivo. E lei prontamente risponde “una delle più
belle vacanze della mia vita”. Ecco cosa significa per me l’amicizia.
Tornando alla sfida, Mai catalana doc, ci ha proposto le
tapas spiegandoci bene le differenze rappresentate perfettamente nella sua
infografica:
e chiedendoci di preparare tre ricette in una
presentazione (e dimmi poco!) legate appunto da un filo conduttore. Quel filo
per me è stato il ricordo della serata a Saintes-Maries de la Mere e di quello che
abbiamo fagoc ingurg assaggiato.
TAPA: VONGOLE ALLA MARINARA
Ingredienti per 4 persone
2kg vongole (veraci e
lupini)
2 cucchiai olio extravergine di oliva
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di pangrattato (opzionale)
120ml vermouth dry o vino bianco secco
pepe
2 cucchiai di prezzemolo tritato
Preparazione
Questa ricetta non si discosta molto dalla preparazione
del sugo per condire la pasta, deve però essere servita con un cucchiaio per sorbire
il sughetto e raccogliere i molluschi.
Per lo spurgo delle vongole vedete il mio post qui,
quando le vongole sono pronte, lavatele sotto acqua corrente e controllate che
non ce ne siano di aperte o rotte, nel caso eliminatele.
Lavate e tritate parte del prezzemolo, schiacciate gli
spicchi di aglio e fateli andare in una padella bella capiente con l’olio di
oliva per circa 3 minuti a fiamma dolce. Versate il pangrattato e fatelo
dorare.
Quando l’aglio e il pangrattato saranno ben rosolati aggiungete
le vongole, spolverate con pepe, sfumate con il Vermouth e cuocete per 5-6
minuti con coperchio, in modo che si aprano e rilascino il loro liquido
interno.
Quando le vongole sono cotte, scolatele, eliminate le
valve senza mollusco e tenetele in caldo. Filtrate il sugo in un colino coperto
da una garza per eliminare ogni eventuale impurità.
Versate le
vongole nella loro acquetta, condite con altro prezzemolo e servite subito.
MOTADITO AI GAMBERI
Ingredienti per 4 persone
1lt di brodo vegetale (che avrete precedentemente preparato
secondo i vostri gusti) + 125ml di vino bianco secco (da aggiungere al brodo)
12 gamberi (la qualità dipende dalla scelta che troverete
in pescheria)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
80g burro
4 cucchiai di Brandy
60ml vino, possibilmente fruttato (4 cucchiai)
2 cucchiai di polpa di pomodoro
1 spicchio di aglio
1 ciuffo di prezzemolo
Pepe
1 cucchiaio di panna fresca
4 panini piccoli al latte (bocconcini)
1 cucchiaino di erba cipollina
Sale e pepe
Preparazione
Sciacquate bene i gamberi sotto l’acqua, eviscerateli in modo da togliere la parte amara.
Versate il brodo a cui avrete aggiunto il vino e un
pizzico di sale e portate a bollore,
tuffatevi i gamberi. Riportate nuovamente a bollore e cuocete per circa 5
minuti a seconda della dimensione dei crostacei. Filtrate il liquido attraverso
una garza su un colino a maglie fitte e mettetelo da parte. Fate intiepidire i
gamberi, poi puliteli eliminando la testa e coda ma conservando i gusci. Tagliare
la polpa a pezzetti.
Pestate i gusci con un batticarne, metteteli in una padella con l’olio e 25g di burro
e saltateli per un paio di minuti.
Scaldate due cucchiai di brandy in un pentolino per una
manciata di secondi, poi dategli fuoco stando molto attenti a stare a distanza,
versatelo sui gusci e mescolate finché la fiamma non si è spenta. Aggiungete il
vino bianco , la polpa di pomodoro e una parte del bordo tenuto da parte. Unite
l’aglio, il prezzemolo e un po’ di pepe. Coprite e lasciate sobbollire per una
decina di minuti. Filtrate la salsa ottenuta oppure passatela al passaverdure
per ottenere più liquido possibile.
Sciogliete il burro restante in una padella, aggiungete i
gamberi e il brandy avanzato. Coprite e lasciate sobbollire dolcemente. Versate
il brodo restante in un pentolino e unite la panna, scaldate a fuoco medio in modo
che la panna si sciolga. Una volta che il liquido si sarà ridotto un poco filtratelo
e poi irrorate i gamberi. Salate e pepate.
Preparazione del panino: tagliate il bocconcino a metà, versate
un poco di salsa sulla base e spalmatela in modo che si impregni, versate il
composto di gamberi in uno strato spesso e irrorate con un altro po’ di salsa.
A piacere potete aggiungere dell’erba cipollina. Adagiate la parte superiore
del bocconcino.
PINCHO: composto
da 2 capesante + 2 gamberoni + 2 quadrotti di arancia
La ricetta si compone di due preparazioni differenti per
le capesante e per i gamberoni.
Ingredienti per 4 persone
Per i gamberoni
8 gamberoni (la qualità dipende dalla scelta che
troverete in pescheria)
250ml di acqua
1 foglia di alloro
sale
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
1 piccolo porro affettato
dragoncello
1 cucchiaio di concentrato o 2 cucchiai di passata di
pomodoro
2 cucchiai di brandy
Preparazione
Sgusciate i gamberoni, eliminate le interiora e mettete
gusci e teste in una casseruola con 250ml di acqua, una foglia di alloro, un
pizzico di sale e portate a bollore. Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire
per circa una ventina di minuti.
Scaldate l’olio in una padella e fate dorare l’aglio e il
porro per circa tre minuti, non deve scurirsi. Aggiungete il dragoncello e il
concentrato di pomodoro, precedentemente sciolto in un cucchiaino di acqua
calda. Lasciate insaporire e poi aggiungete i gamberoni proseguendo la cottura
per circa cinque minuti, o comunque finché non vi sembrano cotti. Unite il
brandy e lasciate evaporare. Tenete in caldo.
Trasferite il composto di gusci nel bicchiere del frullatore ad
immersione e frullate finché non otterrete una purea. Ci vuole un pochino non
scoraggiatevi. Passate la purea al setaccio in modo da ottenere una salsa
fluida e priva di residui. Nel caso fosse troppo liquida, fatela tirare
leggermente e poi versatela in un coppino o due a seconda delle dimensioni.
Per le capesante (dalla famosissima ricetta di Gordon Ramsey)
8 capesante
mezzo limone
sale, pepe
2 cucchiai olio d'oliva
sale, pepe
2 cucchiai olio d'oliva
Lavate e asciugate bene le capesante, condite un solo lato
con sale e pepe.
Preparazione
Versate l'olio in una padella già calda. Aggiungete le
capesante, una ad una, partendo dalle ore 12, come se fosse un orologio e
mettendole dal lato condito verso il fondo della padella. Procedete in senso
orario in modo da ricordarvi da quale avete iniziato e cuocerle tutte in
maniera uniforme. Posizionate le capesante solo all’esterno della padella in
modo che anche il lato sia a contatto con il calore del bordo. Condite con sale
e pepe. Dopo circa 90 secondi (un minuto e mezzo) aiutatevi con un cucchiaino o
una pinza e giratele, una per volta, cominciando dalla prima che avete inserito
in padella.
Una volta girate tutte, prendete il mezzo limone e spruzzate
qualche goccia di succo su ciascuna capasanta. È il momento di scolare le capesante. Toglietele dal fuoco e
trasferitele su un piatto con della carta assorbente in modo da eliminare
l'olio in eccesso. E’ importante non protrarre la cottura altrimenti le
capesante diventano gommose.
A questo punto montate il pincho. Inserite su ogni bastoncino
due capesante e due gamberoni alternandoli, iniziando e finendo con un
quadrotto di arancia che oltre a decorare se gustata insieme ai crostacei
pulisce il palato. Servite il pincho con la salsa come accompagnamento che
potrà o essere spalmata direttamente sopra o intinta.
Con questa ricetta partecipo alla sfida MTC n. 60
Bel post , belle ricette , bellissimo il tema scelto .
RispondiEliminagrazie cara
EliminaChe meraviglia!! Tu sai quanto io adori la Francia e il Sud della Francia in modo particolare...riesco a immaginare perfettamente l'atmosfera e sento il sapore innebriante del rosé freddissimo ! J'adore...come j'adore del resto anche le vongole ma sopratutto quei panini piccini e ciocciotti. Per le amicizie concordo...pensa un pò che le mie amicizie più care e preziose sono sparse in giro per il mondo ma continuano a nutrirsi di telefonate via skype e di scapatelle fra un'aeroporto e l'altro e a volte si riesce ad organizzarci pure per capitare insieme a Belgrado! Come adesso, fra 2 giorni...
RispondiEliminaE tu, quando ti decidi dafarci il salto ?
Un abbraccio,
Marina
Eh Marina, io e te ci capiamo! Il viaggio è da fare la più presto altrimenti finisce che Lucia non mi parla più ;-)
EliminaUn post meraviglioso, che fomde amore, cibo, amicizia e vacanze, una ventata di ricordi e bellezza che trasuda dalle fotografie e dalle ricette che hai fatto.
RispondiEliminaMeravilleuse!!!
Bravissima come sempre, sei una delle colonne Mtc e si vede.
Susy May
Grazie Susy, detto da te che fai foto splendide è un piacere :-)
EliminaSono partita con le lacrime agli occhi perché mi hai commosso con il ricordi della tua bella vacanza. Sono poi passata a sgranare quegli stessi occhi per la bellezza e la precisione della tue ricette. Mi piacciono terribilmente le salse, ma anche il resto è solo a incorniciare per utilizzarlo. Grandiosa
RispondiEliminaGrazie mille Giulietta, non volevo fare piangere nessuno solo ricordare che l'amicizia non conosce lontananze ne di tempo ne di spazio
EliminaComplimenti, mi piace molto la tua proposta,
RispondiEliminaciao Gabry
visto che ci sono, seguo anche il tuo blog ;) spero ti faccia piacere, ciao
EliminaGrazie mille Gabry, sei una new entry in MTC?
Eliminapost bellissimo, ricette super goduriose, e le foto mettono una gioia di vivere addosso che non si può che andare a tapear. bellissima proposta, molto sul pezzo! complimenti!
RispondiEliminaGrazie davvero, la gioia e la serenità hanno contraddistinto la serata ed era quello che volevo trasmettere.
EliminaTu non sai che ricordi hai evocato solo scrivendo "Saintes Maries de la Mer" ... la prima vacanza col pittore, manco a dirlo una mini-fuga assolutamente improvvisata di cinque giorni "rubando" il camper ai miei per la prima volta. Ci conoscevamo da pochissimo ed è stato il banco di prova supremo, la prova del nove senza aver mai visto gli 8 numeri prima.
RispondiEliminaIo ora però voglio segnarmi assolutamente di quella pescheria, perché una giro/ritorno in Camargue non può mancare!
Io ti dirò che ora quasi quasi mi farei un Pastis!
Tapas stupende legate dal filo dell'amicizia del buon vino, che c'è di meglio!
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso un ricordo così bello e prezioso!
Anch'io sono stata in Camargue ed in Provenza, ed è stata una delle vacanze più belle della mia vita. Le tue tapas mi riportano sulle coste della Francia, con dei sapori che amo molto. Mi sembra di essere seduta vicino al mare, a gustarmi vongole, gamberoni e capesante. Brava e complimenti anche per le foto, le trovo molto belle!
RispondiEliminaIl tuo post mi ha quasi fatto male, di quel male buono che ti fa venire un nodo un panzia e ti si chiude la gola… hai pesante? Mi hai fatto ricordare tutte quelle persone alle quali voglio un bene immenso e che come dici tu, non importa quanto tempò è che non ci si vede, perché in un nanno secondo il tempo non esiste manche per le piccole rughe ne i kili in più o in meno (per me sfortunatamente sono sempre in più) e ci si sente come se non vi ci foste allontanari mai!
RispondiEliminaPerciò il tuo post è così bello ed emotivo perciò le tue tapas sono un sentimento di condivisione e amicizia come devono essere anche le tapas, e non entro nelle ricette proposte perché sono una più sfiziosa dell'altra e tra la tua tapa di vongole alla marinara, i montadito ai gamberi (che sono la mia passione) e i pinchos stratosferici, da svenirci dietro! No guarda nelle tuetapas mi ci perderei, anzi mi ci perdo già grazie anche alle tue foto!
Ilaria, siete fortunate sia tu che la tua amica reporter ad esservi incontrate.
Besos
skippo tutta la parte emotiva, perche' qui senno altro che "alta marea", tanto per restare in tema (anche se il vedersi di nascosto, al ritorno, e' diventata la costante degli incontri con le mie amiche, nei miei ritorni a casa)- e mi soffermo invece sulle ricette, approfittando del tempo che miracolosamente oggi ho per condensare qui una riflessione su tutte le tue sfide.
RispondiEliminaTu sei di una bravura che spacca.
E spacca a 360 gradi.
scrittura, abilita' in cucina, fotografia, gusto, stile.. in questo blog c'e' tutto. Non c'e' una ricetta che non rifarei (pure la torta cimitero), non c'e' un post che non rileggerei volentieri, non c'e' una foto che non mi "arrivi" (sembro la Ventura), per pertinenza e tecnica.
Queste ricette varrebbero da sole un aperitivo, ma anche una cena. Sono strutturate, ben fatte, sorrette da una conoscenza teorica (che serve, oh, se serve) e da una realizzazione pratica condotta senza sbavature, con una disnvoltura che non lascia spazio all'improvvisazione ma fa comunque entrare quella "personalita'" che e' poi cio' che ciascuno di noi ricerca, per districarsi nella selva dei blog di cucina, spesso troppo oscura.
Qui c'e' la luce :) e non posso davvero che tifare per te, perche' tu possa vincere prima o poi questa sfida e far capire all'universo mondo quanto brava tu sia.
Senno, ti tocca rifarmi da tutor :)
Capisco il lavorone! sulla seconda hai fatto un sughetto pazzesco e la ricetta di gordon non la.conoscevo: mai cucinato le capesante! Mi hai fatto venire voglia di una vacanza con un'amica!!! Mi.mancaaaaaa
RispondiEliminaHai scritto un post talmente bello ed evocativo che mi è sembrato di trovarmi lì, ed è stata dura strapparmi all'atmosfera che hai evocato per portare l'attenzione alle ricette. Che sono strepitose tutte e tre, sia chiaro. In particolare quei montadito, ho una voglia matta di provarli!!!
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