E così ho finalmente vinto una
sfida dell’MTChallenge e sono stata pure Winter Culattachion (ovvero ho avuto
ben 1 mese di tempo per preparare la ricetta invece dei soliti 4 convulsissimi giorni)
e ho scoperto che avere tutto sto tempo a disposizione, è un dramma!
Avevo un’idea molto chiara sulle
proposte (3) da sottoporre all’attenzione di Alessandra e nel momento esatto in
cui abbiamo deciso, sono stata travolta dai dubbi. Più passavano i giorni e più
crescevano i dubbi e le insicurezze. Ma per fortuna l’avvento (vero e proprio)
delle festività natalizie prima e l’influenza che mi travolta poi, unite alla
guida spirituale della Van Pelt (“facciamo i macaron e basta!”) mi hanno
paradossalmente tranquillizzata e guidata.
E mi vedo li, in piedi sul palco,
vestita di un lungo abito in satin, i cui colori sono enfatizzati dai riflettori
a leggere al microfono il foglietto con i ringraziamenti…Susy so che mi capisci…
“Prima di tutto voglio
ringraziare la spumeggiante e istrionica Susy che adoro, non perché mi abbia
fatto vincere (anche), ma soprattutto perché condividiamo la stessa grande passione
per il cinema e perché mi strappa sempre
un sorriso. Ringrazio anche il Cosciotto, senza il quale nessuno di noi sarebbe
arrivato qui. E ovviamente Nostra Signora dell’MTC senza la quale tutto questo
non esisterebbe, grazie Alessandra...”
Ma torniamo alla terra ferma, poiché
il post è una specie di trattato, non mi dilungo ulteriormente.
Amo i macaron perché attraggono
subito l’attenzione, così belli e colorati, sono dei piccoli bocconcini di
paradiso, da gustare in qualunque momento della giornata. E per me Macaron = Pierre Hermé.
Nonostante abbia assaggiato innumerevoli combinazioni di gusto e quelli di quasi tutti i più conosciuti pasticceri (Ladurèe, Felder, Adam, Michalak, Pascal Caffett) quelli di Hermé continuano ad essere i migliori.
Nonostante abbia assaggiato innumerevoli combinazioni di gusto e quelli di quasi tutti i più conosciuti pasticceri (Ladurèe, Felder, Adam, Michalak, Pascal Caffett) quelli di Hermé continuano ad essere i migliori.
Ed è da Hermé che ho imparato a
fare i miei primi macaron, in particolare dal suo libro “Macaron”, con un passo
passo davvero esplicativo.
La spiegazione che troverete di
seguito, è il risultato delle mie esperienze personali, di moltissimi assaggi
(che vita dura quella della pasticcera pasticciona) e di un insieme di tecniche
acquisite leggendo “i grandi” (in particolare Hermé, Felder, Maréchal e il nostro Massari) e che, se seguita
pedissequamente, porta anche un principiante ad un risultato certo.
Prima di iniziare occorre fissare
alcuni punti chiave
·
ALBUMI:
gli albumi devono essere “vecchi” di almeno 3 giorni, addirittura Hermè parla
di una settimana. Divideteli già in due
ciotole, ricoperti con la pellicola su cui inciderete dei piccoli tagli. E riponeteli
in frigorifero. Durante il periodo di riposo gli albumi perdono la loro elasticità,
sarà quindi più facile montarli senza il rischio che diventino granulosi.
Inoltre non ci saranno problemi di batteri in quanto, comunque, verranno cotti
in forno ad alta temperatura.
·
TPT (tant
pour tant): ovvero uguale quantità di farina di mandorle e zucchero al
velo. Consiglio di comprare direttamente la farina di mandorle e scegliere il
tipo più fine. Passatela poi al mixer con lo zucchero al velo e setacciate
(anche due volte se ritenete) usando un colino fine. Questo passaggio non va trascurato in quanto permette di ottenere
una pasta fine e così avrete dei gusci lisci e brillanti. Potete realizzare il
TPT in anticipo, e conservarlo in un contenitore ermetico, in un ambiente
asciutto, al massimo per una settimana.
·
TEMPLATE:
soprattutto per chi li fa per la prima volta e non ha ancora la manualità
necessaria è opportuno seguire un template, oppure utilizzare l’apposito
tappetino in silicone per avere una forma perfetta e uguale per tutti i macaron.
Sinceramente non amo particolarmente la resa della cottura sul tappetino e
preferisco utilizzare la carta da forno.
Prendete un
foglio di carta da forno grande quanto le vostre teglie o placche. Utilizzando
una matita e il retro di una bocchetta o un bicchierino (non superate mai il
diam. di 3,5cm) create una serie di file di cerchietti distanziati circa 2 cm
gli uni dagli altri.
A questo punto
potete appoggiare il foglio sulla teglia e ricoprirlo con un nuovo foglio di
carta da forno oppure girarlo e utilizzarlo al contrario in modo da non venire
direttamente a contatto con la matita.
·
ATTREZZATURA:
preparatevi già l’attrezzatura necessaria, che in realtà è poca roba, in modo
da non dover lasciare troppo l’impasto in attesa. Vi occorrerà: un mixer, un
setaccio, una frusta elettrica (meglio se avete la planetaria), un termometro,
spatole in silicone, sac à poche e
bocchette (8-10-11mm), teglie e carta da forno.
·
COLORANTE:
siamo in pasticceria perciò è ammesso, anzi richiesto l’uso dei coloranti.
Il pregio dei macaron è la nota di colori vivaci che attraggono subito lo
sguardo, quando fanno bella mostra di se nelle vetrine delle pasticcerie.
Non tutti i
coloranti però sono ideali per i macaron. Io personalmente prediligo i coloranti in pasta poiché sono
fortemente pigmentati. Si mescolano molto bene e usandone una minima quantità
si ottiene un colore vivido, senza alterare la consistenza dell’impasto.
Sconsiglio invece i coloranti in polvere
(a meno che non siano quelli professionali) perché poco pratici, molto volatili
e ne serve un grande quantitativo per ottenere una colorazione luminosa. I coloranti liquidi poi sono molto
delicati e permettono solo colorazioni lievemente pastello.
Ovviamente è
possibile usare colorazioni naturali, ma considerate sempre l’impatto, anche
del gusto, che apportate alla pasta. Per esempio il cacao tende a smontare la
meringa, in questo caso per ottenere la colorazione scura è molto meglio
utilizzare un po’ di marrone.
Ci sono due momenti in cui si può aggiungere il
colorante all’impasto: aggiungendolo
agli albumi prima di versarli nell’impasto di mandorle (TPT) oppure alla
meringa italiana prima del macaronage.
·
MERINGA
ALL’ITALIANA e MERINGA ALLA FRANCESE: la meringa francese è più semplice da realizzare in quanto non
richiede una cottura precisa dello zucchero. Tuttavia la realizzazione dei
gusci di macaron necessita di maggiore attenzione. Poiché lo zucchero è
incorporato “a freddo” la struttura degli albumi è più umida e aerata e quindi
è più difficile incorporare una grande quantità di TPT senza far afflosciare la
meringa. Si rischia così di ottenere una pasta troppo liquida o al contrario
grumosa. Il tempo di croutage si allunga. Una volta cotto, il macaron è più
friabile, la colorazione e la finitura sono meno precisi. Mentre la meringa
italiana è più complessa nella realizzazione, ma assicura una pasta più liscia. Poiché lo
zucchero viene incorporato sotto forma di sciroppo, si amalgama bene
all’interno dell’albume e avvolge le bolle d’aria come una pellicola,
mantenendo la coesione della montata e rendendo la meringa più liscia e più
brillante. Essendo più densa, la meringa italiana si incorpora più facilmente
alla pasta di mandorle. Permette di cuocere i macaron ad una temperatura più
bassa, preservandone il colore e la brillantezza.
·
COTTURA:
la cottura suggerita dai pasticceri è quella ventilata (con più teglie), a me
personalmente non sono mai venuti bene perché coloriscono troppo facilmente e
seccano. Preferisco il forno statico, una teglia alla volta. Il trucco di
inserire 3 teglie sovrapposte nel forno, a mio avviso non aggiunge nessun
particolare miglioramento al risultato finale.
·
FARCITURA:
la farcitura è l’elemento fondamentale del macaron, può essere una ganache
esaltata da una spezia, un aroma o un’infusione, oppure una crema (al burro,
mousseline, chantilly), un curd o semplicemente una confettura o gelatina di
frutta. Può essere doppia (ganache+crema, per esempio) o contenere degli
inserimenti di frutta o gelatina.
·
RIPOSO:
una volta farciti, i macaron devono riposare almeno 24hs in frigorifero. In
questo modo l’umidità dell’ambiente e della farcia infonderanno profumo e gusto ai gusci, esaltandone la consistenza.
Il giorno dopo i macaron avranno la consistenza perfetta, croccanti ma morbidi
e fondenti all’assaggio. Lasciateli a temperatura ambiente per 2hs prima di
servirli.
·
PERSONALIZZAZIONE:
Potete personalizzare i macaron secondo la vostra fantasia. A partire dall'aromatizzazione dei gusci (aggiungendo qualche goccia di essenza o estratto che però si sposino con il sapore della mandorla di base). Esistono decorazioni
che si possono fare sui gusci da cotti, vedi filamenti di cioccolato, foglie d’oro,
brillantini o iridescenze. Oppure altre che si devono obbligatoriamente
eseguire prima della cottura: polvere di stelle, panatura, perline, monpariglia,
zuccheri colorati o aromatizzati.
Nota:
Ecco due foto dei
macaron di Hermé, per darvi un’idea di come si presentino quelli di un grande
pasticcere, e mostrarvi che non devono essere perfetti e in particolare che il collarino
non deve essere particolarmente pronunciato.
(foto tratte dal web) |
Ricetta di Pierre Hermé (per circa 32-35 macaron)
150g zucchero al velo
150g farina di mandorle
110g albumi vecchi
(almeno 3 giorni) – divisi in due ciotole da 55g l’una
Per lo sciroppo
150g zucchero
semolato
50ml di acqua
TPT (FOTO 1)
Tostate leggermente la farina di
mandorle in forno a 150° per circa 10minuti. Lasciate raffreddare
completamente.
Passate al mixer la farina
insieme allo zucchero al velo per ottenere una miscela aerea e impalpabile e passate
successivamente al setaccio.
Incorporate i primi 55g di albume
crudo al TPT servendovi di una spatola in silicone. E’ necessario amalgamare
bene in modo da ottenere una pasta morbida, omogenea e densa.
Se volete aggiungere del
colorante, versatelo sugli albumi e mescolate. Poi uniteli al TPT.
MERINGA ITALIANA (FOTO 2-3-4-5)
Versate lo zucchero semolato e
l’acqua in un tegame dal fondo spesso. Inserite un termometro e cuocete a fuoco
medio. Quando la temperatura arriva a 115°
simultaneamente cominciate a montare i rimanenti 55g di albume ad alta
velocità. Se, una volta che lo zucchero comincia a bollire, tendesse ad
attaccarsi utilizzate un pennello bagnato in acqua fredda e passatelo sui lati
(come per il caramello).
Quando il termometro raggiunge i
118° versate lo sciroppo a filo sulla meringa (non ancora completamente
montata) avendo cura di farlo scivolare sul lato della ciotola. Continuate a
montare per un altro minuto. Poi diminuite la velocità e montate ancora per
circa 2-3 minuti o comunque fino a
quando il composto risulterà bello gonfio, lucido e bianchissimo. E la
temperatura sarà scesa a 40°C. solo a questo punto la meringa potrà essere
aggiunta alla pasta di mandorle.
Volendo aggiungere del colore può
essere fatto in questa fase ricordandosi di usare solo coloranti idrosolubili
che non smontano gli albumi.
MACARONAGE
Incorporate inizialmente una
piccola quantità di meringa alla pasta di mandorle e mescolate in modo da rendere
l’impasto più fluido. Aggiungete la restante meringa usando una spatola in
silicone, mescolando dal centro verso i lati esterni e raccogliendo
continuamente l’impasto. Quando il composto comincia a diventare lucido fate la
prova del MACARONNER, ovvero l’impasto
è pronto quando sollevando la spatola ricadrà sulla ciotola formando un “nastro
pesante” che ricade con una certa difficoltà. (FOTO 6)
Si trovano diversi video che spiegano molto bene il macaronage,
vi suggerisco questo, in particolar modo al punto 4, dal minuto 4.36 al minuto
5.07.
Prendete il sac-a-poche con
bocchetta liscia da 8-10mm, versate una quantità di composto riempendola fino a
metà circa. Spremete bene il composto fino alla fine della tasca, questa
operazione è molto importante (in generale, non solo per i macaron) perché eviterà
la formazione di bolle d’aria. Chiudete con due o tre giri la tasca e fermatela
con una molletta. (FOTO 7)
POCHAGE (FOTO 8-9-10)
Fissate con un pochino di impasto
i 4 lati del foglio di carta da forno alla teglia. Tenendo la tasca verticale
posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Iniziate a formare dei bottoncini di impasto seguendo
lo stampo in silicone oppure il vostro template. Spingete la pasta torcendo
ogni volta la tasca di un quarto di giro. Continuate sulle altre teglie fino
all’esaurimento dell’impasto.
Picchiettate delicatamente con la mano il fondo delle teglie in modo da
uniformare i macaron ed eliminare eventuali bolle d’aria.
CROUTAGE
Lasciate riposare i gusci a
temperatura ambiente, da almeno 30 minuti a 2-3hs. Questa operazione è molto
importante in quanto serve a creare una pellicola fine, secca e resistente sui
gusci, e che diventa poi croccante in fase di cottura. L’umidità solleva il
guscio senza screpolarlo e alla base si forma il collarino.
Poiché i tempi di croutage
possono variare a seconda della temperatura esterna, per verificare che i gusci
siano pronti per essere infornati,
sfiorate delicatamente la superficie di un guscio; la pasta non deve incollarsi
al dito.
COTTURA
Infornate a 180° per i primi 2-3
minuti fino a che si forma il collarino e il macaron si solleva leggermente.
Dopodiché abbassate la temperatura a 140-150° e cuocete per ulteriori 10-12
minuti.Le temperature e i tempi di cottura sono assolutamente indicativi e dipendono dal proprio forno.
Sia Hermé che Felder suggeriscono
la cottura ventilata, ma a mio parere i macaron colorano troppo facilmente e
asciugano in modo eccessivo.
Una volta cotti, togliete la
teglia dal forno e fate scivolare il foglio dei macaron su un ripiano fino al completo
raffreddamento. E’ importante NON LASCIARE il foglio sulla teglia altrimenti
continuerà la cottura.
Staccate i macaron lentamente dal
foglio di carta forno e con l’indice
create un piccolo avvallamento che permetterà una farcitura più abbondante.
Lasciate i gusci con la parte “piatta” rivolta verso l’alto.
I vostri macaron sono pronti per
essere farciti. Oppure potete conservarli in frigorifero fino a 48hs o
congelarli.
FARCITURA (FOTO 11-12)
Per la farcitura potete, anzi dovete sbizzarrire la vostra fantasia.
Che scegliate una ganache, una crema, una confettura, un curd, una mousse, un
paté, i sapori dovranno essere armonici. Potete inserire una doppia farcitura o
un elemento, per esempio una gelatina o un pezzetto intero di ingrediente.
Preparate la farcia, inseritela
in un sac à poche e spremetela fino al beccuccio (potete utilizzare sempre lo
stesso da 8-10mm oppure uno leggermente più grande 11-12mm), in modo da non creare
bolle d’aria. Date un doppio giro e chiudete la tasca.
Tenendo la tasca verticale
posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Delicatamente guarnite con una
generosa porzione di farcia la metà di gusci, avendo cura di lasciare un bordo
di circa 3mm. Assemblate i macaron con i gusci restanti sovrapponendoli a
quelli farciti, e premendo molto delicatamente fino a che la farcia non sia ben
evidente tra i gusci.
Nel caso in cui decidiate di
inserire un elemento o una doppia farcitura, dressate una po’ meno farcia e
inserite la seconda o l’elemento al centro di essa. Ricoprite ancora con una
goccia della prima farcia, coprite con il secondo guscio e premete gentilmente.
Trasferite i macaron adagiati su
un vassoio (possibilmente ricoperto di carta da forno) in frigorifero per circa
24hs. Prima di servire, lasciateli 2hs a temperatura ambiente.
Note:
-Ho scelto di preparare dei
macaron piuttosto semplici per potervi dare delle linee guida.
-Considerate che nonostante l’impasto
sia stato molto stressato e manipolato, per via dei tempi di attesa delle foto,
ha comunque dato un buon risultato. Ciò dimostra che la ricetta di Hermé è
infallibile.
LE MACARONS
Abbinamento dolce. Macaron al curd di limone e bergamotto - Macaron
con ganache di cioccolato bianco e lampone
Abbinamento salato. Macaron con crema di cannellini al pesto -
Macaron con mousse di salmone al whisky
Curd al limone e bergamotto
Ingredienti
150ml di succo di limone6 tuorli + 3 uova intere
75g zucchero
100g burro
150g di cioccolato bianco a pezzetti
4 cucchiai di tè al bergamotto oppure qualche goccia di essenza di bergamotto
Preparazione
Se utilizzate il tè al bergamotto
lasciatelo in infusione nel succo di limone anche una notte intera. Poi filtratelo con un colino a maglie fitte.
Scaldate il succo di limone. In
una ciotola montate le uova (tuorli e uova intere) con lo zucchero. Versate il
succo di limone caldo sul composto e trasferitelo sul fuoco, cuocete a fiamma
media fino a che non vela il cucchiaio.
Togliete dal fuoco e aggiungete
il cioccolato bianco mescolando fino ad incorporarlo perfettamente.
Se utilizzate l’essenza di
bergamotto, aggiungetela ora.
Versate in una ciotola e lasciate
raffreddare a temperatura ambiente con pellicola a contatto. Poi trasferite in
frigorifero.
Potete preparare il curd anche il giorno prima, sarà anzi più saporito
e denso.
Ganache al cioccolato bianco e lampone
Ingredienti
350g di cioccolato bianco a
pezzetti 200ml di panna fresca
50g burro
125g di lamponi freschi
Preparazione
Preparate una classica ganache
mettendo a bollire la panna e, quando pronta, versatela sul cioccolato bianco.
Mescolate fino a che il cioccolato non sia completamente sciolto e amalgamato. A
questo punto aggiungete il burro. Mescolate bene e lasciate raffreddare a temperatura
ambiente. Una volta raffreddata unite alla ganache i lamponi a pezzetti oppure frullati per avere una consistenza più
cremosa. E riponete in frigorifero.
Crema ai cannellini e pesto
Ingredienti
1 confezione di cannellini (230g
di peso netto)1 mazzo di basilico (possibilmente di Prà)
1 spicchio di aglio (da regolare secondo gusto)
2 filetti di acciughe
2 cucchiai di pinoli
1 cucchiaio di formaggio Grana
2 cucchiai di aceto (quello di mele è il migliore)
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
Preparazione
Scolate i cannellini, frullateli
e lasciateli a parte. Preparate con un
frullatore ad immersione un pesto veloce utilizzando tutti gli ingredienti restanti.
Unite i due composti amalgamandoli molto bene. Conservate in frigorifero.
Mousse di salmone e formaggio cremoso al whisky
Ingredienti
100g di salmone100g formaggio spalmabile (io uso quello della Lidl che trovo strepitoso) o crème fraîche
1 bicchierino di Lagavulin
Aneto fresco
Preparazione
Tagliate il salmone a pezzetti e
successivamente frullatelo. Lavorate il formaggio con una spatola per
ammorbidirlo leggermente. Aggiungete poco per volta il Lagavulin al formaggio.
Unite ora il salmone e amalgamate. Tritate un po’ di aneto fresco con cui
insaporirete la mousse. Riponete in frigorifero fino all’utilizzo.
Argh!!! Questa volta non sono all'altezza, e dire che mi stai simpatica.... aiuto!
RispondiEliminami sento inadeguata :/
RispondiEliminafantastico! adesso bisogna tirare fuori gli effetti speciali! (fortuna che ho appena preso il termometro nuvo!) :-D
RispondiEliminaUn post da aggiungere assolutamente ai più preferitissimi di sempre!
RispondiEliminaBella sfida...tosta per gli abbinamenti ma bella bella
RispondiEliminaUn post impeccabile come i tuoi macarons... Semplicemente.... Ti adoro!!! Stampo il tutto e lo ripongo preziosamente nella mia dispensa. Marianna
RispondiEliminaCe la posso fare, si ce la farò ....
RispondiEliminafantastici! non vedo l'ora!!!
RispondiEliminagrazie Ilaria!
Sei Dio,con i tacchi,si intende! ;)
RispondiEliminaSono davvero entusiasta per questa sfida, anche se sono consapevole che è l'incoscienza che mi fa parlare: le meringhe non sono mai state il mio forte, figuriamoci i macaron! Ma quale migliore occasione per imparare a farli? E quale migliore maestra potremmo mai avere, se non te? GRAZIE ILA!!!!
RispondiEliminaSolo una parola: WOW!
RispondiEliminaIl post è SUPER e anche la mia ansia!!!!
RispondiEliminaCi si prova anche questa volta 😃
non ho parole, li ho sempre ammirati, odiati, temuti, mai fatti. Non amo molto il loro sapore, mi piacciono più alla vista che al gusto ma che figata. Intanto complimenti per il post è da stampare e appendere. Brava Talimani.
RispondiEliminaHai scritto un post meraviglioso...Leggerlo mi ha almeno diminuito l'ansia....Ora vediamo il risultato sul campo!!!!! Per ora grazieeeee
RispondiEliminaUrca!!! Chiara sta facendo i salti di gioia, non sai da quanto tempo me li chiede!!!
RispondiEliminaIo..bho! Mai assaggiati e mai provati!! Mi piace la sfida!!!!
Un bacione!!!
Moni
Faccio delle splendide meringhe, durano mesi, non ho mai avuto problemi neppure con la pavlova, i maccarons non mi sono proprio simpatici e non so se ci proverò, adoro guardarli nelle vetrine, sono anche troppo fotogenici e belli belli da guardare ma per il resto ho sempre apprezzato una bella meringa con tanta panna...devo decidere se ci proverò...complimenti per il post fatto molto bene
RispondiEliminaIl post è ovviamente magistrale ma si sa...la redazione di MTC è piena di maestre. Quindi intanto grazie! Poi ammetto anch'io di non amarne particolarmente il gusto ma il mio figlio maggiore ha vissuto un anno in Francia e...quindi ringrazia! Li proverò a fare secondo le tue indicazioni con estremo piacere per imparare qualcosa di nuovo e poi Lorenzo li mangerà tutti! Ciao Ilaria a presto!
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso tutto questo sapere, sono tranquilla con la tua guida, che già ho sperimentato 😊
RispondiEliminaMai fatti, non li amo particolarmente per la loro dolcezza, ma adoro l'effetto scenografico e cromatico.
Spero di essere all'altezza per una realizzazione decorosa!
Complimenti!!! Non mi sono mai avventurata nella preparazione dei maccaron, che mi hanno sempre incuriosito e attirato per i colori brillanti e vivaci! Spero di riuscire almeno a provare ...
RispondiEliminaTerribilmente belli!!!
RispondiEliminaNon so se alcune sfide vanno accolte o umilmente lasciate a chi è all'altezza....certo un tentativo va fatto..complienti a te e grazie per averci dato comunque un'occasione più unica che rara.
Grazie, questa sfida mi intriga, può anche essere che sfornerò delle ostie :-) ma mi sarò divertita!
RispondiEliminaBellissimo...vorrei fare questo tutta la vita! :-D :-D :-D
RispondiEliminaUn post strepitoso! Grazie per tutti i dettagli e la spiegazione perfetta. Li ho sempre solo guardati da lontano e ammetto che io e la pasticceria non siamo proprio affini, ma ci proverò con tutte le forze e spero di essere all'altezza di questa splendida sfida. Maria
RispondiEliminaTutti a preoccuparci della riuscita dei macarons...Certo, anche io, visto che non li ho mai fatti. Ma non sottovaluterei il problema degli accostamenti, anzi!
RispondiEliminaIl post è perfetto, chiaro ed esaustivo, direi quasi incoraggiante, ma gli abbinamenti saranno il mio incubo di questa sfida. Che raccolgo, naturalmente. Ringraziando, come sempre.
aiuto!
RispondiEliminagrazie per questo bellissimo post Ilaria! per me è una sfida durissima, lo sai, temevo che sarebbe arrivato prima o poi il momento di affrontare i macarons, però le sfide mi stimolano molto, ho già stampato tutte le tue preziose istruzioni, guardato il video, sto studiando....i neuroni sono in movimento...macarons a me!!! :-)
RispondiEliminaBellissimo post, tutto spiegato benissimo. Temo tantissimo questa sfida. All'inizio dei miei primi esperimenti in cucina, provai a fare macaron con risultati pessimi. Ho anche il tappetino, ma anche con quello non ho ottenuto dei gran risultati e così ho abbandonato il tutto. Questa è l'occasione per riprorarci...
RispondiEliminaEd eccomi in ritardo causa mega influenza
RispondiEliminaI macarons li adoro ma li temo
Comprai i libri di felder per disperazione
Ma con questa sfida devo riuscirci
Grazie
Ho preso nota di tutto.... speriamo!!! Grazie per tutte le tue spiegazioni, un bascio <3
RispondiEliminaDopo averti conosciuta di persona e aver constatato la tua preparazione sono ancora più preoccupata per i miei macarons! Adesso traduco le ricette dei macarons salati di Felder che ho letto sono i tuoi preferiti cosi parto con il piede giusto ... bacio Marica
RispondiEliminaFatti anni fa, riusciti al primo colpo ( fortuna del principiante o grazie al mio lato B)...piaciuti? Insomma.Comprati a Firenze quelli famosi...piaciuti? Ni.
RispondiEliminaQua a casa non li amano, quindi se li preparerò e li farò ricredere, anzi ci farai ricredete, sarà solo merito tuo...altrimenti, sarà un addio ai macarons, senza rimpianto.
Bellissimo post, complimenti
un vero trattato di bontà e di grande bravura!...segno, salvo e chissà che ci cavo qualcosa :)
RispondiEliminai più brutti di tutta la storia
RispondiEliminahttp://sosidolcesalato.com/volevano-essere-macaron/
Ho assaggiato a Parigi i macarons di Pierre Hermé, dopo aver fatto una coda chilometrica al freddo e...non mi sono piaciuti per niente! Allora ho provato quelli di Ladurée, idem con patate (meglio le patate!). Ma ho letto tutto il tuo post bellissimo e, anche se avevo giurato che non avrei partecipato, ora non sono più tanto sicura!
RispondiEliminaSpettacolo Ilaria! Bravissima!
RispondiEliminaEd eccomi qua, anche qui a ringraziarti per questa ricetta, per questo post, per tutti i consigli e il sostegno. Grazie, grazie, grazie e qui il link dei miei emouvantes macarons :)
RispondiEliminahttp://www.fairieskitchen.com/2017/01/macarons-mtc-62.html
Anche se non sono venuti come avevo previsto è stata una bella sfida con me stessa, grazie Ilaria! ecco i miei Macarons oversize
RispondiEliminahttp://blog.giallozafferano.it/irene57/macarons-oversize-mtc-62/
Eccomi cara Ilaria con la mia versione salata: http://www.cookingwithmarica.net/macarons-sales/
RispondiEliminasei stata nei miei pensieri tutto il mese!!!! buona lettura, Marica
non capisco come mai la mia ricetta non sia tra gli sfidanti
RispondiEliminaInteressantissimo e dettagliatissimo post, immediatamente salvato e pure stampato.
RispondiEliminaSono alla ricerca della ricetta perfetta e dei consigli perfetti da molto tempo! Figurati se mi lascio scappare questa occasione.
Grazie Ilaria!
amazing post
RispondiEliminaAb King Pro in Pakistan
Nice post!Thanks for sharing your information.
RispondiEliminahiv aids treatment in mumbai