Dopo
l’esperienza con lo zafferano grazie al Calendario del Cibo Italiano ho
partecipato nuovamente ad un contest davvero interessante, alla scoperta di un
frutto che ancora oggi è poco conosciuto: il bergamotto.
Dalla
ricerca e sublimazione in cucina dell’oro rosso sono passata al non meno
sublimato e prezioso Oro Verde di Calabria.
Conoscevo il
bergamotto per i suoi oli essenziali e la sua intensa e ammaliante
profumazione. Non per altro l’Earl Grey è in assoluto il mio tè
preferito. Inoltre, data la mia intolleranza agli agrumi, ho imparato presto
che il bergamotto è l’unico che invece sopporto.
Il bergamotto ha la forma e la dimensione dell'arancia ed il
colore giallo-verde del limone, ma una profumazione unica. Le sue origini sono
avvolte nel mistero e ancora oggi non si riesce a spiegare perché di tutti i
posti al mondo abbia scelto di crescere solo sulla fascia costiera della
provincia di Reggio Calabria, dove infatti viene prodotto il 90% del bergamotto
mondiale.
Dalla buccia di questo frutto si ricava un olio essenziale che possiede
la proprietà di rendere i profumi più persistenti e meno volatili. Ciò lo rende
indispensabile nell’industria profumiera sin dai primi del 1700 quando grazie
alla sua peculiare essenza, venne inventata la prima colonia “eau de cologne”
di tutti i tempi, la “4711” dal civico del laboratorio dove venne prodotta da
un piemontese.
Il frutto possiede inoltre molteplici proprietà curative, è antiinfiammatorio,
antisettico e antibatterico, riduce il colesterolo e l’ipertensione.
Nell’aromaterapia è utilizzato contro al depressione e lo stress. L’olio
essenziale di bergamotto infatti era uno dei cardini su cui poggiava la medicina
naturale del 1600.
Nel 1999 il bergamotto ha ricevuto il marchio D.O.P (denominazione di
origine protetta).
Il contest a cui partecipo, il cui titolo dice tutto, BERGAMOT-TI-AMO
è stato organizzato da Anna Laura Mattesini per il Calendario del Cibo Italiano, che già aveva
dedicato una Giornata Nazionale al Bergamotto, e per preparare
la nostra ricetta abbiamo ricevuto dei profumatissimi bergamotti direttamente
dal Consorzio
di tutela del bergamotto igp di Calabria il cui presidente, avv. Ezio
Pizzi, ringrazio. Qui un video con una sua interessante
intervista.
Giudici e tutor della gara sono invece il maestro pasticcere AngeloMusolino, lo chef Adelio Piero Izzo, la produttrice di bergamotti Dott.ssa Giovanna Pizzi e la capa AlessandraGennaro.
Dopo svariate
riflessioni sulla ricetta da preparare ho inizialmente optato per un piatto
molto moderno per accostamenti e presentazione. Ma poi riflettendo sul fatto
che il bergamotto dovesse essere il gusto centrale e predominante, ho pensato
di realizzare invece qualcosa di semplice e piuttosto tradizionale. Pensando alle innumerevoli torte all'arancia e limone ho optato per una
classica torta da credenza, o meglio una torta che possa essere servita dall’ora
del tè o anche, consumata a colazione.
In realtà per quanto
all’apparenza appaia tradizionale, nasconde un piccolo ingrediente segreto,
ovvero il timo limone. L’accostamento con il bergamotto è davvero
gradevole, il timo con il suo sapore dolce-amaro, ed aromatico tende a smorzare
le note acide dell’agrume, ma essendo in piccola quantità non sbilancia, anzi accresce
il gusto dolce della torta. Mentre al primo morso esplode il bergamotto con
tutto il suo profumo e la sua potenza olfattiva nel retrogusto si percepisce la
nota erbacea, ma dolce con richiami al limone del timo. Per altro il timo
essiccato contrariamente alle altre erbe aromatiche, mantiene il suo aroma, e anzi
lo accresce. Dei bergamotti ho utilizzato
proprio tutto, zeste e succo, impiegando il rimanente per la glassa con cui ho prima
imbevuto e poi decorato la torta.
La seconda
glassatura è puramente estetica e aggiunge colore e un tocco di zucchero in più
necessario per bilanciare le zeste grattugiate sopra.
La torta resta molto
umida e si conserva in un contenitore ermetico (meglio nel frigo) per almeno
3-4 giorni. Servita tiepida da il suo meglio e l’aroma vi sconvolgerà.
Preparazione
Il bergamotto è talmente
aromatico che anche a distanza di un paio di giorni ogni volta che si taglia
una fetta di torta, il profumo si sprigiona nell’aria. Vi lascio immaginare
la fragranza in cucina mentre la torta cuoceva nel forno.
Ingredienti
280g farina 00
160g semolino
60g farina di
mandorle
3 cucchiaini da
caffè di lievito
1 cucchiaino di
bicarbonato
1 cucchiaino di sale
400g zucchero
le zeste grattugiate
di due bergamotti
60ml succo di
bergamotto
1 cucchiaino di timo-limone
in polvere
200ml olio extra vergine di oliva (gusto
delicato)
4 uova grandi (5
piccole)
1 cucchiaio di
estratto di vaniglia
250g yogurt greco (non
magro)
Glassa alla vodka e
bergamotto
30ml di succo di
bergamotto
15ml di vodka (si
può anche aumentare se amate che si senta l’alcol)
15g di miele
1 cucchiaino scarso
di estratto di vaniglia
40g zucchero al velo
Glassa alla vodka e
bergamotto (come decorazione)
10ml di succo di
bergamotto
10ml di vodka
80g zucchero al velo
setacciato
Riscaldare il forno
a 160°.
Versare in una
ciotola tutti gli ingredienti secchi: farina, semolino, mandorle, lievito, bicarbonato
e sale e mescolare vigorosamente con una frusta fino ad ottenere un colore
omogeneo.
Aggiungete il timo
al succo di bergamotto, mescolate e lasciate qualche minuto in infusione. Versate
lo zucchero nella ciotola della planetaria con la foglia montata. Aggiungete il
succo e mescolate a velocità 1 fino ad ottenere un aspetto sabbioso (circa 20
secondi). Versate l’olio e aumentate a
media velocità fino ad ottenere un’emulsione.
Sempre a
velocità media aggiungete le uova al
composto, una alla volta e la vaniglia. Versate ora 1/3 degli ingredienti
secchi fino a che saranno ben
incorporati. Poi metà dello yogurt. E ripetete con 1/3 secchi e yogurt e finite
con l’ultima parte delle polveri.
Versate il composto
in uno stampo da bundt cake (o budino) precedentemente imburrato e
infarinato. Infornate e cuocete per
circa 1h, fa sempre fede la prova stecchino (state attenti ad andare bene fino
al centro, essendo lo stampo alto). Lasciate raffreddare su una gratella per
una decina di minuti e sformate.
Intanto che la torta
è ancora tiepida preparate la glassa.
Emulsionate il succo
di bergamotto, vodka, miele e vaniglia. Aggiungete lo zucchero al velo
setacciato e mescolato finché non sarà completamente dissolto. Spalmatela glassa
sulla torta con un pennello da cucina (meglio quello in setole che in silicone,
perché permette di far penetrare maggiormente il liquido). Potete anche
praticare dei piccoli forellini utilizzando uno stecchino sulla superficie della
torta in modo che l’emulsione penetri meglio e in profondità.
Questo tipo di
glassa resta trasparente e deve imbevere molto bene la torta in modo da
renderla bella umida e lucida in superficie.
L’alcol esalta il
profumo di bergamotto che riattiva, diciamo così, quello dell’impasto.
Per la glassa di
decorazione, mescolate semplicemente gli ingredienti, aumentando in caso lo
zucchero al velo per ottenere una glassa bianca e piuttosto consistente. Finite
con le zeste grattugiate.
una favola e immagino il profumo!! grande tocco il timo-limone. questa la faccio magari anche domani, ho ancora due bergamotti e sono senza dolci in casa. salterò la glassa alla vodka perchè voglio riservarlo a colazione col tè. non vedo l'ora di addentarlo :-)
RispondiEliminaEcco un dolce che esalta il bergamotto in tutta la sua essenza, quella glassa alla vodka poi deve essere profumatissima
RispondiEliminaIl timo limone un aroma che amo moltissimo e qui ci sta a meraviglia
Bravissima 😉
Ma cosa dev'essere quel dolce, ne percepisco la morbidezza. Favoloso!
RispondiEliminaMolto interessante la storia del bergamotto. Bellissima la torta :)
RispondiEliminaCiao, molto interessante questa torta, mi sono unita ai tuoi follower se vuoi seguirmi anche tu su https://michelaencuisine.blogspot.it grazie
RispondiEliminaLeggendo gli ingredienti questo delcetto deve essere profumatissimo!!! Complimenti
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